Atti 第7章 - Bibbia Italiana Riveduta (1927)
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- E il sommo sacerdote disse: Stanno queste cose proprio così?
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- Ed egli disse: Fratelli e padri, ascoltate. L’Iddio della gloria apparve ad Abramo, nostro padre, mentr’egli era in Mesopotamia, prima che abitasse in Carran,
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- e gli disse: Esci dal tuo paese e dal tuo parentado, e vieni nel paese che io ti mostrerò.
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- Allora egli uscì dal paese de’ Caldei, e abitò in Carran; e di là, dopo che suo padre fu morto, Iddio lo fece venire in questo paese, che ora voi abitate.
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- E non gli diede alcuna eredità in esso, neppure un palmo di terra, ma gli promise di darne la possessione a lui e alla sua progenie dopo di lui, quand’egli non aveva ancora alcun figliuolo.
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- E Dio parlò così: La sua progenie soggiornerà in terra straniera, e sarà ridotta in servitù e maltrattata per quattrocent’anni.
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- Ma io giudicherò la nazione alla quale avranno servito, disse Iddio; e dopo questo essi partiranno e mi renderanno il loro culto in questo luogo.
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- E gli dette il patto della circoncisione; e così Abramo generò Isacco, e lo circoncise l’ottavo giorno; e Isacco generò Giacobbe, e Giacobbe i dodici patriarchi.
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- E i patriarchi, portando invidia a Giuseppe, lo venderono perché fosse menato in Egitto; ma Dio era con lui,
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- e lo liberò da tutte le sue distrette, e gli diede grazia e sapienza davanti a Faraone, re d’Egitto, che lo costituì governatore dell’Egitto e di tutta la sua casa.
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- Or sopravvenne una carestia e una gran distretta in tutto l’Egitto e in Canaan; e i nostri padri non trovavano viveri.
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- Ma avendo Giacobbe udito che in Egitto v’era del grano, vi mandò una prima volta i nostri padri.
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- E la seconda volta, Giuseppe fu riconosciuto dai suoi fratelli, e Faraone conobbe di che stirpe fosse Giuseppe.
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- E Giuseppe mandò a chiamare Giacobbe suo padre, e tutto il suo parentado, che era di settantacinque anime.
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- E Giacobbe scese in Egitto, e morirono egli e i padri nostri,
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- i quali furon trasportati a Sichem, e posti nel sepolcro che Abramo avea comprato a prezzo di danaro dai figliuoli di Emmor in Sichem.
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- Ma come si avvicinava il tempo della promessa che Dio aveva fatta ad Abramo, il popolo crebbe e moltiplicò in Egitto,
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- finché sorse sull’Egitto un altro re, che non sapeva nulla di Giuseppe.
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- Costui, procedendo con astuzia contro la nostra stirpe, trattò male i nostri padri, li costrinse ad esporre i loro piccoli fanciulli perché non vivessero.
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- In quel tempo nacque Mosè, ed era divinamente bello; e fu nutrito per tre mesi in casa di suo padre;
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- e quando fu esposto, la figliuola di Faraone lo raccolse e se lo allevò come figliuolo.
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- E Mosè fu educato in tutta la sapienza degli Egizi ed era potente nelle sue parole ed opere.
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- Ma quando fu pervenuto all’età di quarant’anni, gli venne in animo d’andare a visitare i suoi fratelli, i figliuoli d’Israele.
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- E vedutone uno a cui era fatto torto, lo difese e vendicò l’oppresso, uccidendo l’Egizio.
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- Or egli pensava che i suoi fratelli intenderebbero che Dio li voleva salvare per mano di lui; ma essi non l’intesero.
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- E il giorno seguente egli comparve fra loro, mentre contendevano, e cercava di riconciliarli, dicendo: O uomini, voi siete fratelli, perché fate torto gli uni agli altri?
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- Ma colui che facea torto al suo prossimo lo respinse dicendo: Chi ti ha costituito rettore e giudice su noi?
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- Vuoi tu uccider me come ieri uccidesti l’Egizio?
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- A questa parola Mosè fuggì, e dimorò come forestiero nel paese di Madian, dove ebbe due figliuoli.
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- E in capo a quarant’anni, un angelo gli apparve nel deserto del monte Sinai, nella fiamma d’un pruno ardente.
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- E Mosè, veduto ciò, si maravigliò della visione; e come si accostava per osservare, si fece udire questa voce del Signore:
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- Io son l’Iddio de’ tuoi padri, l’Iddio d’Abramo, d’Isacco e di Giacobbe. E Mosè, tutto tremante, non ardiva osservare.
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- E il Signore gli disse: Sciogliti i calzari dai piedi; perché il luogo dove stai è terra santa.
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- Certo, io ho veduto l’afflizione del mio popolo che è in Egitto, e ho udito i loro sospiri, e son disceso per liberarli; or dunque vieni; io ti manderò in Egitto.
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- Quel Mosè che aveano rinnegato dicendo: Chi ti ha costituito rettore e giudice? Iddio lo mandò loro come capo e come liberatore con l’aiuto dell’angelo che gli era apparito nel pruno.
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- Egli li condusse fuori, avendo fatto prodigi e segni nel paese di Egitto, nel mar Rosso e nel deserto per quaranta anni.
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- Questi è il Mosè che disse ai figliuoli d’Israele: Il Signore Iddio vostro vi susciterà un Profeta d’infra i vostri fratelli, come me.
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- Questi è colui che nell’assemblea del deserto fu con l’angelo che gli parlava sul monte Sinai, e co’ padri nostri, e che ricevette rivelazioni viventi per darcele.
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- A lui i nostri padri non vollero essere ubbidienti, ma lo ripudiarono, e rivolsero i loro cuori all’Egitto,
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- dicendo ad Aronne: Facci degl’iddii che vadano davanti a noi; perché quant’è a questo Mosè che ci ha condotti fuori del paese d’Egitto, noi non sappiamo quel che ne sia avvenuto.
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- E in quei giorni fecero un vitello, e offersero un sacrificio all’idolo, e si rallegrarono delle opere delle loro mani.
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- Ma Dio si rivolse da loro e li abbandonò al culto dell’esercito del cielo, com’è scritto nel libro dei profeti: Casa d’Israele, mi offriste voi vittime e sacrifici durante quarant’anni nel deserto?
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- Anzi, voi portaste la tenda di Moloc e la stella del dio Romfàn, immagini che voi faceste per adorarle. Perciò io vi trasporterò al di là di Babilonia.
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- Il tabernacolo della testimonianza fu coi nostri padri nel deserto, come avea comandato Colui che avea detto a Mosè che lo facesse secondo il modello che avea veduto.
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- E i nostri padri, guidati da Giosuè, ricevutolo, lo introdussero nel paese posseduto dalle genti che Dio scacciò d’innanzi ai nostri padri. Quivi rimase fino ai giorni di Davide,
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- il quale trovò grazia nel cospetto di Dio, e chiese di preparare una dimora all’Iddio di Giacobbe.
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- Ma Salomone fu quello che gli edificò una casa.
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- L’Altissimo però non abita in templi fatti da man d’uomo, come dice il profeta:
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- Il cielo è il mio trono, e la terra lo sgabello de’ miei piedi. Qual casa mi edificherete voi? dice il Signore; o qual sarà il luogo del mio riposo?
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- Non ha la mia mano fatte tutte queste cose?
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- Gente di collo duro e incirconcisa di cuore e d’orecchi, voi contrastate sempre allo Spirito Santo; come fecero i padri vostri, così fate anche voi.
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- Qual dei profeti non perseguitarono i padri vostri? E uccisero quelli che preannunziavano la venuta del Giusto, del quale voi ora siete stati i traditori e gli uccisori;
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- voi, che avete ricevuto la legge promulgata dagli angeli, e non l’avete osservata.
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- Essi, udendo queste cose, fremevan di rabbia ne’ loro cuori e digrignavano i denti contro di lui.
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- Ma egli, essendo pieno dello Spirito Santo, fissati gli occhi al cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla destra di Dio,
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- e disse: Ecco, io vedo i cieli aperti, e il Figliuol dell’uomo in piè alla destra di Dio.
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- Ma essi, gettando di gran gridi, si turarono gli orecchi, e tutti insieme si avventarono sopra lui;
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- e cacciatolo fuor della città, si diedero a lapidarlo; e i testimoni deposero le loro vesti ai piedi di un giovane, chiamato Saulo.
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- E lapidavano Stefano che invocava Gesù e diceva: Signor Gesù, ricevi il mio spirito.
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- Poi, postosi in ginocchio, gridò ad alta voce: Signore, non imputar loro questo peccato. E detto questo si addormentò.
箴言選讀
箴言 15:5 |
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愚妄人藐視父親的管教;領受責備的,得著見識。 |
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